In un contesto di incertezza demografica ed economica, cresce l’urgenza di integrare la pensione pubblica. La previdenza complementare sta assumendo un ruolo centrale nel panorama economico italiano. Oggi, non solo rappresenta un’importante tutela per il lavoro, ma è anche una leva strategica per lo sviluppo del Paese.

Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ne ha recentemente sottolineato l’importanza al Salone del Risparmio di Milano, commentando che il sistema attuale è “ancora basato su una riforma del 2005”, quindi di vent’anni fa. “Se guardiamo al sistema pensionistico in prospettiva è evidente che sarà sempre più essenziale il ruolo della previdenza complementare”, ha spiegato. “Negli ultimi anni l’adesione a tali forme è cresciuta costantemente ma, nonostante un trattamento fiscale di favore, non ha ancora raggiunto i livelli degli altri Paesi. Eppure, se guardiamo ai risultati ottenuti dai fondi nel 2024 sono stati positivi” (fonte: tg24.sky.it).

Cos’è la previdenza complementare e perché è importante

Si tratta di una forma di risparmio volontario a lungo termine, che affianca la pensione pubblica (primo pilastro). I lavoratori, attraverso fondi pensione o piani individuali, possono infatti costruire una pensione aggiuntiva, beneficiando nel frattempo anche di vantaggi fiscali e opportunità di investimento diversificate. Ed è per questo che con il sistema pubblico sempre più sotto pressione, integrare la propria pensione è diventato non solo utile, ma necessario.

Numeri in crescita

Secondo la La Covip, la Commissione vigilanza sui fondi pensione, ad oggi i fondi pensione valgono 243 miliardi, più del 10% del Pil nazionale, e riguardano più di 10 milioni di italiani. Tuttavia, i numeri restano inferiori alle potenzialità del sistema. Ancora troppe persone, in particolare under 35 e lavoratori precari, non aderiscono ad alcuna forma di previdenza integrativa. La previdenza integrativa è particolarmente vantaggiosa per chi inizia a versare da giovane, ma in Italia i giovani partecipano ancora poco a queste forme di risparmio sia per la mancanza di un lavoro stabile che per la scarsa informazione.

L’impatto dell’invecchiamento della popolazione sui sistemi pensionistici pubblici

Altro argomento importante che si inserisce in questo contesto è l’aumento della popolazione italiana over 65 nei prossimi anni. L’Istat prevede che entro il 2050 il nostro Paese avrà oltre 1 persona su 3 con più di 65 anni e questo gap demografico comporta un aumento della spesa pensionistica e una riduzione della base contributiva: meno lavoratori attivi devono sostenere sempre più pensionati. Da qui l’importanza di un secondo pilastro pensionistico che affianca quello pubblico tutelando maggiormente i lavoratori.

I vantaggi dei fondi pensione

Aderire a fondi pensione può essere vantaggioso sotto diversi punti di vista: sia per quanto riguarda i vantaggi fiscali che la libertà di scelta del livello di rischio e la modalità di investimento più adatta alle proprie esigenze, con la garanzia di protezione sugli investimenti. Inoltre, è possibile beneficiare di rendimenti e prestazioni pensionistiche tassati in modo agevolato.

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