Nell’ultimo periodo, con il debutto di Chat GPT, l’interfaccia di linguaggio conversazionale sviluppata da OpenAI (e recentemente bloccata in Italia dal Garante della Privacy) e Midjourney, che modifica in maniera sorprendentemente realistica le immagini, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale è entrato nel nostro quotidiano. Ciò che fino a qualche anno fa potevamo solo immaginare o vedere nei film di fantascienza, oggi è diventato realtà creando inevitabilmente dibattiti tra chi teme che l’AI violi la privacy e metta a rischio il lavoro dell’uomo e chi invece la considera uno strumento decisivo per il progresso e la crescita dell’economia globale.

Intelligenza artificiale e i dati

L’intelligenza artificiale ha l’obiettivo di trasferire sulle macchine ciò che è in grado di fare l‘intelligenza umana e come tutte le applicazioni informatiche si serve di dati, computer e algoritmi che insieme formano un sistema. In particolare, i dati sono estremamente importanti perché servono in grande quantità per rendere l’elaborazione il più precisa possibile. I computer, sempre più veloci, si servono a loro volta degli algoritmi per elaborare i dati, ed ecco spiegato il perché si arrivi a un punto di vista controverso tra importanza dell’intelligenza artificiale e il rischio per i nostri dati. (Fonte: 24orebs).

AI come minaccia o garanzia?

Utile sì, ma che ne sarà del nostro lavoro? Davvero l’intelligenza artificiale potrà sostituire l’uomo?

Secondo una recente indagine di Goldman Sachs, sono 300mila i posti di lavoro più impattati dall’AI, e si va da ruoli amministrativi e impiegatizia a quelli operai. Tuttavia lo studio evidenzia come l’inserimento dell’AI in diversi settori potrebbe far crescere il PIL mondiale del 7% creando così un nuove opportunità di lavoro. La verità quindi potrebbe stare nel mezzo: l’intelligenza artificiale, se usata bene, sarebbe di enorme aiuto al lavoro dell’uomo.

Massimo Chiriatti – Chief Technical & Innovation Officer, Infrastructure Solutions Group, Italia, Lenovo – ha commentato in un’intervista al 24 ore Business School. “L’intelligenza artificiale è uno strumento che sta facendo avanzare la civiltà umana. Così come altre tecnologie (la ruota, la scrittura) ci hanno permesso di muoverci più velocemente, così l’intelligenza artificiale ci permetterà di automatizzare una mole di operazioni, facendoci risparmiare tempo. Quindi è una tecnologia “orizzontale” nel senso che toccherà sempre più tutti i settori, tutti gli ambiti, proprio perché è un’evoluzione della nostra civiltà.”

Intelligenza artificiale nel comparto assicurativo

Per Generali un approccio etico all’AI è fondamentale nella progettazione, nello sviluppo e nell’uso di dati e algoritmi per massimizzare la creazione di valore sostenibile e ridurre al minimo i rischi per gli individui e la società. Nel settore delle assicurazioni, i sistemi di intelligenza artificiale vengono utilizzati con crescente frequenza per fornire prodotti e servizi sempre più personalizzati, accurati e a prezzi competitivi: dalla protezione della salute e della vita, alla definizione dei premi, fino alla sottoscrizione e valutazione dei sinistri.

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