Secondo la relazione annuale IVASS, nel 2022 il numero delle nuove polizze vita è stato complessivamente pari a 2,9 mln. Da sempre sono considerate le più apprezzate dagli italiani in quanto rappresentano una forma di risparmio, una protezione da imprevisti, ma anche un’ottima opportunità di investimento (fonte: ANIA). In tempi incerti, infatti, ci si interroga su quale sia la forma di investimento più sicura e, quella del ramo vita, è senz’altro la soluzione più adatta per salvaguardare i propri risparmi. Perché? Vediamolo insieme.

Impignorabili e insequestrabili

L’articolo 1923 del codice civile dice che le somme dovute dall’assicuratore al contraente o al beneficiario di una polizza vita non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare.

In pratica, i risparmi che vengono destinati a strumenti di natura previdenziale o assicurativa vengono automaticamente resi impignorabili e insequestrabili.

Sono dunque messi al sicuro da ogni situazione debitoria, il che ci permette di proteggere il proprio futuro e quella della propria famiglia. Un vantaggio non da poco che è garantito soltanto da uno strumento assicurativo.

I requisiti per l’impignorabilità

Ovviamente esistono diverse tipologie di polizze vita e la Corte di Cassazione ha individuato alcune caratteristiche per determinare se una polizza è impignorabile.

Innanzitutto la polizza deve avere finalità previdenziali, ovvero supportare la persona in caso di sopravvivenza. Inoltre il premio deve essere determinato in base all’età anagrafica dell’assicurato e la polizza deve prevedere pagamenti regolari. Per quanto riguarda invece la durata, deve essere duratura per garantirsi la carta dell’impignorabilità.

Nuove iniziative al vaglio del Governo

Un recente articolo di Plus 24 affronta il tema dell’impignorabilità assicurativa a seguito di una nuova iniziativa governativa a favore delle polizze vita. La nuova direttiva, infatti, contenuta tra le pieghe delle bozze del Ddl di Bilancio 2024, riguarderebbe la riscossione accelerata da parte dell’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente del contribuente “inadempiente”. Il che potrebbe rappresentare un valore aggiunto per stipulare una polizza vita.

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