In molti temono gli effetti che potrà avere sul mercato del lavoro in sostituzione all’uomo, tanti altri invece si concentrano sui benefici che ne ricaveranno. Certo è che ne sentiamo sempre più parlare: l’intelligenza artificiale si sta sviluppando in moltissimi ambiti, tra cui quello assicurativo.

Le ultime novità arrivano dall’Innovation Day di ANIA (Associazione Nazionale per le imprese assicuratrici) durante il quale si è discusso di come l’intelligenza artificiale possa diventare un vantaggio competitivo per l’Italia e favorire al tempo stesso il bene comune.

Secondo le prime stime, le potenzialità dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in campo assicurativo solo altissime e già adesso viene utilizzata per calcolare i danni a veicoli ed edifici tramite immagini acquisite da smartphone, velocizzando di molto il processo.

L’AI potrebbe non solo migliorare la gestione delle compagnie, ma anche la sottoscrizione e la prevenzione dei rischi, dalle catastrofi alla salute.

E a proposito delle catastrofi e degli eventi climatici, il presidente di Ania Maria Bianca Farina, ha ricordato che:  secondo le stime, nel 2023, le catastrofi naturali e climatiche, hanno provocato oneri alle imprese, per danni fisici diretti e perdite in giro d’affari, pari a 357 miliardi di dollari.  Con l’intelligenza artificiale si potrebbe stimare e liquidare preventivamente potenziali sinistri alcuni giorni prima che questi si verifichino, limitando di gran lunga i danni a privati e imprese.

Si guarda all’intelligenza artificiale anche nella sanità per offrire risposte in grado far fronte all’invecchiamento demografico che, secondo le stime, vedrà in Italia il 28% della popolazione over 65 nel 2030 e il 35% nel 2050. “Bisogna trovare un ponte, un modo di costruire nuovo sia mettendo insieme pubblico e privato sia digitalizzando”, ha detto la responsabile divisione Insurance Intesa Sanpaolo e vicepresidente Ania, Virginia Borla. (Fonte ANSA)